Soluzioni Con il codice LEI

Il codice LEI nella rendicontazione di sostenibilità e
ambientale, sociale e di governance (ESG)

La costruzione di un’architettura di informazioni globali sul clima richiede un modo universale per identificare e autenticare le persone giuridiche coinvolte. Gli sforzi per standardizzare i dati ESG continuano a concretizzarsi e gli esperti del settore sottolineano che gli identificatori che rimangono coerenti e consentono l’interoperabilità diventeranno strumenti di vitale importanza quando connetteranno senza soluzione di continuità i set di dati ESG emergenti con le infrastrutture di dati esistenti. Il successo in questo senso consentirà alle aziende di ottenere informazioni preziose molto più velocemente rispetto ai tentativi di integrare identificatori e set di dati non standard. Per analizzare la performance di un’azienda rispetto ai fattori ESG, ad esempio, gli investitori devono identificare in modo inequivocabile le entità impegnate in attività che, ad esempio, producono emissioni di gas serra, per essere in grado di analizzare e comprendere l’impatto legato al clima.

L’identificazione delle persone giuridiche in modo univoco e inequivocabile è fondamentale per identificare (i) il rischio fisico, (ii) il rischio di transizione e (iii) il rischio di responsabilità. Questo è stato sottolineato nel Rapporto sullo stato di avanzamento della rete per l’inverdimento del sistema finanziario (NGFS) (Network for Greening Financial System (NGFS) Progress Report), redatto da una rete di 83 banche centrali e autorità di vigilanza finanziaria, che evidenzia che uno dei principali ostacoli all’accesso e all’utilizzo dei dati esistenti relativi al clima è la mancanza di identificatori univoci, aspetto cruciale per poter collegare i dati relativi al clima e i dati finanziari. Il codice LEI può contribuire a sostenere questa iniziativa collegando informazioni finanziarie e non finanziarie. Quando le persone giuridiche, come fondi di investimento ed enti governativi, insieme agli eventi aziendali, vengono definite e monitorate utilizzando identificatori diversi, può essere estremamente difficile per gli investitori e/o le autorità di regolamentazione analizzare la performance ESG di una determinata entità nel tempo poiché ciascun tracker deve essere riconciliato e ricondotto all’entità sottostante.

Sfruttare il codice LEI può aiutare a valutare le attività delle controparti, le emissioni e i rischi risultanti lungo le catene del valore tra Paesi e i dati aggregati. Essere in grado di identificare le attività delle loro controparti in modo inequivocabile e persistente consentirà inoltre alle aziende di analizzare e valutare i loro progressi in termini di obiettivi ambientali e climatici.

Il codice LEI consentirà il coordinamento e la cooperazione transfrontalieri poiché le autorità svilupperanno modalità, set di dati e quadri di segnalazione da scambiare tra loro, data la natura globale dei rischi legati al clima. Con il codice LEI, le autorità di vigilanza sono in grado di identificare l’esposizione degli istituti finanziari alle attività economiche interessate dal rischio di transizione. Il codice LEI è inoltre in grado di fornire dettagli riguardanti l’ubicazione geografica delle esposizioni degli istituti finanziari più inclini al rischio fisico. Inoltre, il codice LEI è in grado di facilitare l’acquisizione dei dati degli istituti finanziari per quanto riguarda le controparti/mutuatari. Il Consiglio per la stabilità finanziaria (FSB) raccomanda di aggiungere il codice LEI delle controparti degli istituti finanziari ai modelli di reporting dei dati al fine di contribuire ad aumentare l’affidabilità dei dati climatici utilizzati e segnalati dagli istituti finanziari.

Nella sua raccomandazione, il Comitato europeo per i rischi sistemici ha sottolineato che il codice LEI è in grado di supportare l’acquisizione di dati sulla finanza sostenibile. “Una banca dati centrale armonizzata contenente informazioni pertinenti sul grado di sostenibilità di ciascuna azienda e sulla sua esposizione ai rischi climatici sarebbe utile per sostenere lo sviluppo della finanza sostenibile e garantire la protezione degli investitori, consentendo un facile accesso ai parametri finanziari e ambientali, sociali e di governance (ESG) che descrivono l’azienda. Tali dati consentirebbero di tracciare le catene di fornitura (ad esempio, attraverso i codici LEI dei fornitori e dei clienti delle aziende). Ciò consentirebbe di stimare le emissioni di intere catene di fornitura. A sua volta, aiuterebbe a monitorare l’utilizzo dei proventi dei green bond, a rendere le etichette verdi più affidabili e quindi a ridurre il rischio reputazionale di “greenwashing” nei mercati dei green bond.”

Il codice LEI è già richiesto, ove disponibile, ai sensi degli Standard tecnici di regolamentazione (RTS) dell’UE, ai sensi del regolamento sull’informativa finanziaria sostenibile (SFDR) (EU Regulatory Technical Standards (RTS) under the Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR)) . In Cina, il codice LEI è richiesto in base alle Linee guida per la divulgazione di informazioni ambientali delle istituzioni finanziarie a Shenzhen (Guidelines for Environmental Information Disclosure of Financial Institutions in Shenzhen).

Alcuni fornitori di dati hanno già incorporato il codice LEI nelle proprie banche dati. Ad esempio, ESGi, un fornitore di dati ESG affidabili per il settore degli investimenti, ha incorporato i codici LEI nella sua piattaforma, sfruttando il collegamento tra il numero internazionale di identificazione dei titoli (ISIN) e il codice LEI avviato da GLEIF e aiutando le aziende buy-side a identificare a quali prodotti aziendali sono esposti.

Nel dicembre 2022, GLEIF ha aderito all’iniziativa Net Zero. Il valore del codice LEI è stato immediatamente riconosciuto, considerando che la mancanza di un identificatore comune globale obbligatorio nel mondo aziendale crea non poche difficoltà nel collegare i record aziendali esclusivamente a ID non standardizzati, specifici per Paese o a dati testuali ingombranti. Truman Semans, CEO e fondatore di OS-Climate, ha detto "Nel contesto della nostra iniziativa, la corrispondenza dei dati utilizzando il codice LEI di GLEIF e altri set di dati aperti è un elemento chiave nella creazione di sistemi di analisi di alta qualità che valutino i progressi delle aziende rispetto ai loro impegni verso Net Zero e altri obiettivi di investimento in linea con il clima." Oltre a questo lavoro, GLEIF è co-promotrice del sottogruppo "dati rilevabili" per The Carbon Call, contribuendo a promuovere la trasparenza nella rendicontazione sulla sostenibilità al fine di sostenere la tabella di marcia di The Carbon Call pubblicata alla COP27.

Il valore del codice LEI nel sostegno dell’agenda di sostenibilità del G20 è stato recentemente riconosciuto in un rapporto pubblicato dai principali influencer della comunità imprenditoriale globale (B20, Business in OECD e IoE). Il codice LEI è riconosciuto per la sua capacità di ridurre i costi e gli approcci frammentati a livello transfrontaliero per la comunità imprenditoriale e di contribuire a preparare il terreno per una migliore informazione sulla gestione dei rischi in futuro.

Pubblicazioni

Business at OECD, B20 and IOE

To Deliver the Sustainability Agenda, Barriers to Liquidity and Productivity must be addressed

Financial Stability Board (FSB)

Recommendations for supervisory and regulatory approaches to climate-related risks and calls for continued progress on disclosures.

Chief Data Officer Magazine

How Two Unique Identifiers Can Unlock the Value of ESG Data

United Nations Development Programme, GLEIF, Monetary Authority of Singapore

UNDP, GLEIF and MAS to embark on Project Savannah to digitize basic ESG Credentials for MSMEs