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Undicesima uscita nelle serie di blog LEI Lightbulb - Lo storico quadro MiCA dell'UE ribadisce il valore dei codici LEI nella regolamentazione del settore delle criptovalute

In questo blog, Stephan Wolf spiega come il nuovo regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) dell'Unione Europea rappresenti un importante passo avanti nell'utilizzo dell'Identificativo della persona giuridica (LEI, Legal Entity Identifier) all'interno dei quadri normativi delle cripto-attività.


Autore: Stephan Wolf

  • Data: 2023-07-06
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Con un mercato delle cripto-attività caratterizzato da un'instabilità e una volatilità sostenute dopo il crollo di alto profilo della borsa delle criptovalute FTX, le iniziative di regolamentazione hanno acquisito maggiore intensità e urgenza.

Le nuove iniziative si stanno fortunatamente concretizzando e nel maggio 2023 l'Unione europea (UE) ha finalmente adottato il tanto atteso e discusso regolamento sui mercati delle cripto-attività (MiCA).

Riunendo per la prima volta cripto-attività, emittenti di cripto-attività e fornitori di servizi correlati in un unico quadro normativo a livello di Unione europea, il MiCA è ampiamente riconosciuto come un importante risultato legislativo che rafforzerà la protezione dei consumatori e la fiducia nel mercato delle cripto-attività, promuovendo al contempo concorrenza e innovazione.

Inoltre, data la rilevanza del regolamento e il suo potenziale di plasmare e influenzare il panorama normativo futuro, l'inclusione dell'Identificativo della persona giuridica (LEI) come mezzo per aumentare fiducia e trasparenza sia per i fornitori di servizi di cripto-attività sia per le transazioni relative alle cripto-attività costituisce un'importante conferma della validità del codice LEI come identificativo globale.

Regolamento MiCA e codici LEI

Nell'ambito di una vasta gamma di norme intese a proteggere gli investitori, la legislazione prevede un controllo molto più severo per qualsiasi persona giuridica interessata a fornire uno dei servizi di cripto-attività regolamentati dal MiCA. Ai sensi del nuovo quadro normativo, un'entità deve ora richiedere l'autorizzazione come fornitore di servizi di cripto-attività (CASP) all'autorità competente del proprio Stato membro e, tra i rigorosi requisiti previsti per la richiesta, è necessario ottenere e fornire un codice LEI.

In altre parole, il codice LEI è diventato un requisito indispensabile per fornire servizi di cripto-attività nell'UE, un traguardo estremamente significativo per l'adozione dell'identificativo e una chiara dimostrazione della sua utilità e del suo valore nell'ambito del più ampio spazio dei cripto-attività.

Un altro elemento fondamentale del nuovo regolamento MiCA è il modo in cui, avvalendosi del codice LEI, risponde alle rigorose esigenze di conformità alla cosiddetta "Travel Rule". La Travel Rule del Gruppo di Azione Finanziaria (GAFI) (Raccomandazione 16) è una componente fondamentale delle Raccomandazioni GAFI, che definiscono un quadro di misure che i Paesi dovrebbero implementare al fine di contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, nonché il finanziamento della proliferazione delle armi di distruzione di massa.

Nello specifico, la Travel Rule del GAFI mira a mitigare i rischi associati al trasferimento di attività virtuali, soprattutto per quanto riguarda l'identificazione della titolarità. A tal fine, impone alle istituzioni finanziarie e alle società di criptovalute coinvolte nei trasferimenti di attività virtuali, note come Virtual Asset Service Provider (VASP), di acquisire e scambiare dettagli precisi e affidabili sull'origine e sul beneficiario della transazione prima o durante il trasferimento.

Dalla prima pubblicazione della suddetta raccomandazione, nel giugno 2019, il settore privato e diverse giurisdizioni a livello globale si sono impegnati per implementare la Travel Rule del GAFI e stabilire solidi quadri normativi volti a prevenire il riciclaggio di denaro e a garantire la protezione dei clienti nei trasferimenti di attività virtuali.

Il MiCA segna l'attuazione più completa e di ampio respiro realizzata finora. Il regolamento risponde alla Travel Rule del GAFI estendendo ai trasferimenti di cripto-attività l'ambito di applicazione dell'attuale regolamento UE sui trasferimenti di fondi (TFR), adottato per la prima volta nel 2015 e applicabile ai trasferimenti tradizionali di fondi.

In base alla versione rifusa del TFR, il CASP dell'ordinante deve garantire che i trasferimenti di cripto-attività siano accompagnati da diversi dati sull'ordinante e sul beneficiario (per le persone non fisiche) tra cui, aspetto importante, il codice LEI aggiornato o, in sua assenza, qualsiasi altro identificativo ufficiale equivalente disponibile.

Come già sottolineato, si tratta di un'importante conferma del valore del codice LEI e di un chiaro riconoscimento della sua capacità unica di fornire una forma di identificazione delle entità coerente, di alta qualità e riconosciuta a livello mondiale, necessaria per combattere efficacemente le attività illecite.

Rappresenta inoltre un'enorme opportunità per le autorità di regolamentazione nazionali e globali di utilizzare il codice LEI per contribuire ad armonizzare i requisiti divergenti della Travel Rule a livello transfrontaliero. In considerazione della notevole quantità di informazioni richieste, occorre cogliere ogni opportunità di semplificare e snellire la conformità in tutto l'ecosistema delle cripto-attività per accelerarne l'adozione e, a questo proposito, l'utilizzo dei codici LEI, riconosciuti a livello globale, rappresenta una scelta ovvia. Questa iniziativa risulta particolarmente opportuna alla luce del rinnovato invito del GAFI ai Paesi e alle giurisdizioni ad accelerare i tempi e a dare priorità all'attuazione della Travel Rule.

Più in generale, il MiCA e la rifusione del TFR si integrano con altri sviluppi normativi nell'UE che promuovono i vantaggi in termini di fiducia e trasparenza offerti dai codici LEI nell'ambito di un ecosistema coerente e complementare.

Tra questi rientra anche la complessa questione delle modalità di tassazione dei fornitori di servizi di cripto-attività. In seguito al riconoscimento da parte dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) dei codici LEI come uno degli identificativi accettati per identificare i fornitori di servizi di cripto-attività, l'UE ha replicato tale riconoscimento nella sua proposta di Direttiva sulla Cooperazione Amministrativa (DAC8), introducendo regole per lo scambio di informazioni fiscali sulle cripto-attività tra le autorità fiscali nazionali.

Promuovere una più ampia adozione dei codici LEI nell'intero settore delle cripto-attività

Con questi e altri sviluppi normativi in corso, non vi è dubbio che i codici LEI dovrebbero svolgere un ruolo importante nei quadri normativi e di governance emergenti in tutto il mondo, avvicinando il mondo a un ecosistema finanziario completamente abilitato dal punto di vista digitale, che funzioni in modo ottimale per tutte le parti interessate.

Con l'aumentare dell'impulso normativo, le opportunità per i fornitori di soluzioni RegTech e le piattaforme di cripto-attività di promuovere una più vasta adozione dei codici LEI in modo da ottenere diversi vantaggi per se stessi e per i rispettivi clienti sono numerose. Diventando agenti di convalida e ottenendo e mantenendo i codici LEI per i rispettivi clienti in collaborazione con gli emittenti accreditati, gli oneri di conformità e il profilo di rischio si riducono, in quanto i dati relativi ai codici LEI possono essere utilizzati per semplificare l'identificazione dei clienti e facilitare l'identificazione accurata delle controparti, mentre i VASP possono anticipare le scadenze normative imminenti.

Alla luce dei suddetti vantaggi, gli operatori di mercato si stanno già muovendo in questa direzione e VerifyVASP, un fornitore di soluzioni RegTech per i VASP con sede a Singapore, è recentemente diventato il primo agente di convalida ad operare in modo esclusivo nel settore delle negoziazioni di asset digitali e criptovalute.

La serie di blog “LEI Lightbulb” della GLEIF si propone di far luce sull'entità dell'appoggio e del sostegno che l'iniziativa LEI ha ricevuto nei settori pubblico e privato, nelle diverse aree geografiche e nei vari casi d'uso, mettendo in evidenza quali leader di settore, autorità e organizzazioni sono a favore dell'iniziativa e per quale scopo. Sottolineando l'ancoraggio nelle salde radici normative che oggi è all'origine di un coro di sostenitori che premono per un'ulteriore regolamentazione dei codici LEI e per la loro adozione su base volontaria in applicazioni nuove ed emergenti, la GLEIF spera di informare sul valore potenziale che, oggi e in futuro, in tutto il mondo, può offrire alle imprese di tutti i settori “un'unica identità globale”.

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Informazioni sull’autore:

Stephan Wolf è Amministratore delegato della Global Legal Entity Identifier Foundation (GLEIF). Nel 2023 è stato eletto membro del Comitato tedesco della Camera di commercio internazionale (ICC). Nel 2021, è stato nominato membro di un nuovo Consiglio consultivo di settore (IAB) a sostegno dell'iniziativa sugli standard digitali (DSI) intrapresa a livello globale dalla Camera di Commercio Internazionale (ICC). In tale veste, è co-presidente del flusso di lavoro su “Trusted Technology Environment”. Tra gennaio 2017 e giugno 2020, Stephan Wolf è stato co-organizzatore del nuovo Gruppo di consulenza tecnica FinTech del Comitato tecnico 68 dell'Organizzazione internazionale per la normazione (ISO TC 68 FinTech TAG). A gennaio 2017 Wolf è stato nominato come uno dei “Top 100 Leaders in Identity” di One World Identity. Ha maturato una solida esperienza nella definizione di operazioni sui dati e strategie globali di implementazione. Nel corso della sua carriera, ha diretto strategie chiave per lo sviluppo di prodotti e attività. Stephan Wolf è stato cofondatore di IS Innovative Software GmbH, società costituita nel 1989, per la quale inizialmente ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato. In seguito, è stato nominato portavoce del consiglio esecutivo di IS Teledata AG, società che è succeduta alla precedente. Dopo l’acquisizione da parte di Interactive Data Corporation, ha rivestito la carica di CTO. Ha conseguito una laurea in Amministrazione d’impresa presso l’Università J. W. Goethe, Francoforte sul Meno.


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Conformità, Global Legal Entity Identifier Foundation (GLEIF), Indice globale di codici LEI, Regolamentazione, Standard, Agenti di convalida