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Ottava uscita della serie di blog LEI Lightbulb - Il Consiglio per la stabilità finanziaria dà il suo pieno appoggio all'uso esteso dei codici LEI nell'ambito dei pagamenti globali

La più forte raccomandazione mai emessa dal Consiglio per la stabilità finanziaria (FSB, Financial Stability Board), in base alla quale i codici LEI devono essere usati in modo più esteso nei pagamenti, incentiverà una maggiore adozione globale dei codici stessi. L'obiettivo più immediato è quello di facilitare i pagamenti internazionali. La GLEIF spiega perché, in virtù di tale fattore, per gli istituti finanziari questo sia il momento ideale per diventare agenti di convalida nell'ambito del sistema globale LEI.


Autore: Clare Rowley

  • Data: 2022-07-13
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Il Consiglio per la stabilità finanziaria ha appoggiato pienamente una raccomandazione in base alla quale i codici LEI devono essere adottati in modo più esteso nell'ambito dell'ecosistema dei pagamenti globali. Proprio la scorsa settimana, il Consiglio ha pubblicato un rapporto in cui si incoraggiano gli enti di regolamentazione globale e le organizzazioni internazionali con autorità in ambito finanziario, bancario e dei pagamenti a promuovere i riferimenti LEI nel loro lavoro. Il rapporto raccomanda inoltre linee guida e un uso più esteso dei codici LEI come identificativi standardizzati per elenchi di sanzioni e come strumento principale di identificazione di clienti e beneficiari delle persone giuridiche, con riferimento specifico alla due diligence dei clienti e ai bonifici bancari.

Un obiettivo primario a breve termine dell'ultimo rapporto del Consiglio FSB, pubblicato come parte della Roadmap del G20 per il miglioramento dei pagamenti internazionali, è quello di incentivare l'uso dei codici LEI inizialmente nelle transazioni di pagamento internazionali. Poiché i codici LEI contribuiscono a rendere queste transazioni più rapide, trasparenti, inclusive e meno costose, mantenendole al tempo stesso sicure, il Consiglio FSB li considera come uno strumento che supporta gli obiettivi della roadmap del G20.

Di conseguenza, banche e istituti finanziari saranno ora obbligati ad adoperarsi per incorporare rapidamente i codici LEI come componente integrante della propria infrastruttura di pagamenti internazionali, poiché presentano enormi vantaggi. Oltre a supportare costi più ridotti e rapidità e trasparenza maggiori durante le transazioni, i codici LEI facilitano anche un'elaborazione immediata e il monitoraggio delle sanzioni, semplificando la conformità alla due diligence Know-Your-Customer (KYC).

Il rapporto raccomanda inoltre che gli enti regolatori (ad esempio BCBS, CPMI, IOSCO, FATF) e alle organizzazioni internazionali (FMI, OCSE, Banca Mondiale) valutino il modo in cui i codici LEI possano essere utilizzati come identificativi standardizzati per elenchi di sanzioni o come strumento principale di identificazione di clienti e beneficiari delle persone giuridiche. Ciò dimostra il più ampio ecosistema necessario per sostenere l'evoluzione dei pagamenti internazionali, basato un singolo identificativo globale per persone giuridiche che possa essere utilizzato per facilitare i controlli di conformità in varie risorse.

In quest'ottica, le banche e gli istituti finanziari che potrebbero presto dover garantire ai clienti di persone giuridiche di disporre di un codice LEI in determinate transazioni di pagamento, siano esse internazionali o di altro tipo, dovrebbero sentirsi motivate a sfruttare i vantaggi di diventare agenti di convalida nel sistema globale LEI. Il vantaggio è duplice: un servizio al cliente migliorato grazie a un processo di emissione LEI più semplice, rapido e pratico per i clienti da un lato ed elevatissima efficienza nei processi di onboarding e di gestione del ciclo di vita dei clienti per banche e istituti finanziari. Si tratta quindi di una situazione che offre vantaggi per tutte le parti interessate.

L'impatto più forte dell'adozione dei codici LEI sui pagamenti internazionali

Sebbene il rapporto del Consiglio FSB sia volto a promuovere l'uso dei codici LEI nelle transazioni internazionali, probabilmente i punti di forza e l'ampio raggio d'azione delle raccomandazioni in esso contenute incentiveranno un'applicazione più ampia anche in molti altri casi di pagamento. In fondo, se le banche e gli istituti finanziari devono fornire ai loro clienti un codice LEI per partecipare a transazioni internazionali, questo non è altro che il passo logico successivo per garantire che le parti coinvolte nell'ecosistema dei pagamenti possano usufruire dei codici LEI e ottimizzarli per aumentare l'efficienza nelle loro altre operazioni di pagamento e apportare maggiore trasparenza e vantaggi di fiducia per i clienti.

Sono già in corso consultazioni e impegni da parte dei regolatori finanziari volti a raccomandare o imporre un uso più esteso dei LEI nell'ambito dei pagamenti globali.

  • L'anno scorso, la Commissione europea ha ufficialmente riconosciuto il valore del codice LEI come meccanismo essenziale per supportare la trasparenza nell'ambito delle attività contro il riciclaggio di denaro e della lotta al finanziamento del terrorismo e ha emesso due proposte di legge che raccomandano l'uso dei codici LEI in determinati scenari di identificazione e verifica dei clienti, laddove siano disponibili.
  • L'anno scorso, la CE ha lanciato inoltre un'iniziativa separata per identificare gli ostacoli alla creazione di soluzioni di pagamento immediato pan-europee efficienti. Nell'ambito della propria strategia di consultazione, la CE ha pubblicato un sondaggio allo scopo di analizzare il potenziale dei codici LEI come strumenti di supporto allo screening delle transazioni di pagamento immediato rispetto a sanzioni e liste di controllo.
  • La Bank of England (BoE) ha confermato il proprio appoggio a una più ampia adozione dei codici LEI e a febbraio 2023 li introdurrà nello standard ISO 20022 per i messaggi di pagamento CHAPS su base di "invio facoltativo". Sebbene la BoE incoraggi tutti i partecipanti diretti ai messaggi CHAPS a iniziare a usare i codici LEI al più presto, ciò non sarà obbligatorio fino alla primavera del 2024, momento in cui la BoE li renderà obbligatori in determinate situazioni, con l'intenzione di estendere tale requisito a tutti i partecipanti in futuro. In particolare, la BoE renderà obbligatorio l'utilizzo dei codici LEI laddove il pagamento comporti un trasferimento di fondi tra istituti finanziari. La BoE monitorerà inoltre l'uso dei codici LEI per tutte le transazioni, con l'intenzione di valutare se il requisito di obbligatorietà di inclusione dei dati LEI debba essere esteso a tutti i pagamenti CHAPS.
  • Al fine di ampliare l'uso dei codici LEI nelle transazioni internazionali e di facilitare il commercio e gli investimenti internazionali, il Chinese Cross-border Interbank Payment System (CIPS) ha sviluppato un innovativo prodotto, il "CIPS Connector", che fornisce un servizio a una sola fase per varie transazioni RMB internazionali tra banche e aziende. A ciascun utente di CIPS Connector viene assegnato un codice LEI utilizzato sia per attivare lo strumento sia come elemento aziendale obbligatorio nella transazione.
  • A gennaio 2021, con un'azione senza precedenti, la Reserve Bank of India ha emesso un mandato che rende obbligatori i codici LEI in tutte le transazioni di pagamento con valore totale pari o superiore a ₹ 50 crore effettuati da enti per Real-Time Gross Settlement (RTGS) e National Electronic Funds Transfer (NEFT).

Perché usare i codici LEI nei pagamenti?

I codici LEI sono considerati un importante strumento nei pagamenti, poiché sono sviluppati per identificare in modo univoco le parti coinvolte in ogni transazione. L'uso dei codici soddisfa un requisito fondamentale per l'elaborazione dei pagamenti, ovvero l'identificazione precisa di pagatore e creditore. Nessun altro identificativo esistente nell'ambito dei pagamenti offre questo vantaggio. Gli IBAN, ad esempio, vengono utilizzati solo per identificare i conti di pagatore e creditore, mentre i codici BIC sono impiegati per instradare i pagamenti alle divisioni pertinenti degli istituti finanziari.

Le odierne reti di pagamento altamente digitalizzate richiedono transazioni più rapide e sicure e meno costose. Grazie all'aggiunta dei codici LEI come attributo di dati nei messaggi di pagamento, qualsiasi persona giuridica mittente o beneficiaria può essere identificata in modo immediato e automatico.

Diventare un agente di convalida

Considerati nel loro complesso, questi sviluppi mostrano che gli argomenti a favore dei codici LEI non sono mai stati così forti nell'ambito dei pagamenti. Ciò indica che i codici LEI potrebbero essere lo strumento di fiducia ampiamente utilizzato scelto per i pagamenti nel prossimo futuro. Su queste basi, la GLEIF invita con urgenza banche e istituti finanziari a valutare la possibilità di adottare un approccio più proattivo per appoggiare l'adozione volontaria, da parte dei clienti, dei codici LEI e a mantenersi aggiornati sulle raccomandazioni e i mandati in ambito di pagamenti.

Diventare un agente di convalida nel Sistema globale LEI è ormai una scelta ovvia. Oltre a semplificare ulteriormente il processo di applicazione dei codici LEI rendendone l'emissione più pratica e accessibile per i clienti, diventare agente di convalida può offrire alcuni vantaggi notevoli anche per gli stessi istituti finanziari. Utilizzando i processi di onboarding di ordinaria amministrazione per ottenere i LEI per i clienti, gli istituti finanziari possono migliorare l'esperienza dei clienti, semplificare la trasformazione digitale e ridurre i costi di gestione del ciclo di vita dei clienti.

Ulteriori informazioni su come diventare agente di convalida sono disponibili sul sito web della GLEIF.

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Informazioni sull’autore:

Clare Rowley è Head of Business Operations presso la Global Legal Entity Identifier Foundation (GLEIF). Prima di approdare alla GLEIF, ha lavorato presso la Federal Deposit Insurance Corporation statunitense dove ha diretto progetti tecnologici volti a migliorare i programmi di risoluzione delle crisi bancarie e ha contribuito alla ricerca sui mutui subprime. Clare Rowley ha la qualifica CFA® e ha conseguito un Master of Science in Analisi predittiva presso la Northwestern University.


Tag di questo articolo:
Global Legal Entity Identifier Foundation (GLEIF), Know-Your-Customer (KYC), Regolamentazione, Agenti di convalida